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CHE COSA SONO I CNIDOCITI?



Gli cnidociti, sono cellule specializzate nell'attacco e nella difesa degli cnidari, sono note anche come cnidae scaricabili (nematocisti e spirocisti). Queste cellule hanno una particolare struttura, come si può vedere nell'immagine sopra (cliccatela e si ingrandisce), sono costituite da una specie di capsula che contiene un filamento avvolto a spirale il quale all'estremità secerne un liquido velenoso composto in genere da proteine neurotossiche, il filamento viene espulso quando i tentacoli entrano in contatto con una preda o in caso di difesa contro eventuali predatori. Ancora non si è riusciti a stabilire con esattezza come le nematocisti vengano scaricate, a quanto pare sembra che queste cellule siano soggette alla regolazione diretta del sistema nervoso, ma non vi sono certezze dal momento che in molti altri cnidari queste cellule sono sembrate essere indipendenti dal sistema nervoso, in quanto la scarica pare essere autoindotta. Infatti in prossimità dell'opercolo chiuso vi è una struttura setoliforme chiamata cnidociglio, che si ritiene sia responsabile della scarica quando è stimolato da sostanze chimiche, se il materiale che sfiora il tentacolo è inerte non provoca la scarica. Immediatamente prima della scarica un aumento della permeabilità all'acqua della capsula fa si che l'opercolo si apra e la pressione del liquido contenuto all'interno dell'opercolo faccia estroflettere il filamento ad una velocità molto elevata; nel caso dell'Hydra la scarica della nematocisti è di una velocità impressionante tanto da essere ritenuta tra le attività cellulari più veloci che si conoscano, impiega solo 3 ms (millisecondi) facendo fuoriuscire il filamento con un'accelerazione spaventosa. Dopo essersi scaricate le nematocisti si disintegrano per essere in seguito rimpiazzate da nuove. Il genere Hydra possiede diversi tipi di cnidociti: le nematocisti stenotele o penetranti, sono specializzate per la cattura della preda e la difesa; i filamenti di queste nematocisti sono armate di spine e tossine che possono danneggiare i nervi e i muscoli o distruggere le cellule del sangue, vengono scaricate con una forza tale da poter penetrare persino l'esoscheletro di piccoli crostacei; le nematocisti desmoneme o volventi che permettono di avvinghiare la preda; le nematocisti isorize o glutinanti, olotriche e atriche che permettono l'aggancio dell'organismo a particolari substrati.

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