La trichiuriasi è una infestazione parassitaria a carico dell'apparato intestinale causato da un nematode noto come Trichuris trichiura (Trichocephalus trichiurus) definito comunemente verme a frusta dell'uomo. Si tratta di un piccolo verme nematode della lunghezza di circa 40mm, con dimensioni simili nei due sessi, di colore bianco grigiastro. Gli adulti sono definiti vermi a frusta in quanto la parte cefalica è filiforme e viene utilizzata dal verme per ancorarsi alla parete intestinale e inserirsi nei tessuti dell'ospite,mentre la parte distale è più grande e nelle feminne rappresenta la regione da cui vengono rilasciate le uova. Le uova hanno dimensioni comprese tra i 50x20 micrometri, di forma semicilindrica e bipolare, opercolate. Una volta emesse nell'ambiente esterno tramite le feci, l'embrione contenuto al suo interno ha bisogno di un periodo di "maturazione" per poter entrare nello stadio infestante, la durata è di circa 20 giorni. Le uova, come accade per molti altri parassiti sono costituite in modo tale da poter resistere a cambiamenti climatici e condizioni ambientali avverse. La schiusa avviene all'interno dell'apparato digerente dell'ospite.
Diffusione: Il parassita è diffuso in tutto il mondo, in particolar modo nelle regioni calde e umide. In individui non trattati l'infestazione può persistere per anni.
Cenni clinici.
Come per l'ascaridiasi e la toxocariasi, l'infezione da trichuris dipende principalmente dal grado di fecalizzazione ambientale.
Come per l'ascaridiasi e la toxocariasi, l'infezione da trichuris dipende principalmente dal grado di fecalizzazione ambientale.
La trichiuriasi è in genere asintomatica, ma a seconda del grado di infestazione si possono avere una serie di problematiche a carico dell'apparato intestinale. I bambini sono particolarmente colpiti e possono presentare diarrea, prolasso anale, feci sanguinolente, ipoproteinemia, anemia e ritardo nella crescita.
La diagnosi viene effettuata mediante riconoscimento delle uova del parassita nelle feci oppure mediante osservazione sigmoidoscopica dei vermi attaccati alle pareti del colon discendente.
Modalità di trasmissione e ciclo vitale.
Il parassita non ha ospiti intermedi, i vermi a frusta che infestano gli animali non colpiscono l'uomo.
La modalità di trasmissione avviene per via oro-fecale, ma non è trasmissibile direttamente da persona a persona in quanto le uova del parassita per diventare infestanti devono persistere in ambiente adeguato (terreno umido per circa 14 giorni). I bambini tendono ad essere i più colpiti in quanto possono entrare facilmente in contatto con il terriccio e quindi con le uova del parassita, la trasmissione può avvenire anche mediante il consumo di vegetali contaminati e non adeguatamente lavati.
La modalità di trasmissione avviene per via oro-fecale, ma non è trasmissibile direttamente da persona a persona in quanto le uova del parassita per diventare infestanti devono persistere in ambiente adeguato (terreno umido per circa 14 giorni). I bambini tendono ad essere i più colpiti in quanto possono entrare facilmente in contatto con il terriccio e quindi con le uova del parassita, la trasmissione può avvenire anche mediante il consumo di vegetali contaminati e non adeguatamente lavati.
Le uova appaiono nelle feci circa 70-90 giorni dall'infestazione.
La femmina può produrre dalle 3000 a 20.000 uova al giorno.
Misure preventive.
1) Educare la popolazione ad adottare adeguate misure igieniche, in particolar modo educare, specialmente i bambini all'uso dei gabinetti e a lavarsi le mani dopo l'utilizzo del bagno e prima di mangiare.
2) Provvedere a fornire alla popolazione adeguate strutture per lo smaltimento delle feci.
3) Educare all'importanza del lavaggio delle mani prima di mangiare.
4) Pulire e lavare adeguatamente verdure, e altri vegetali che siano stati a contatto con il terreno in modo tale da evitare l'ingestione di terriccio ed eventualmente le uova del parassita.
Controllo del paziente.
1) Non è richiesta notifica alle autorità sanitarie.
2) Non è richiesta nessuna azione coatta nei confronti di chi è infestato (quarantena, isolamento ecc...)
3) Si raccomanda smaltimento igienico delle feci
4)Effettuare indagini sulle persone con cui il paziente ha frequentemente contatti, familiari soprattutto se sintomatici.
5)Per il trattamento si utilizzano farmaci quali abendazolo, mebendazolo, oxantel, nelle donne in gravidanza non è consigliato il trattamento soprattutto nel primo trimestre a meno che non vi siano specifiche indicazioni mediche.
Nelle immagini sotto possono essere osservate un uovo e un adulto di trichuris trichiura.
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